Nuova musica per il tuo viaggio

La leggenda della Volga GAZ 21

La Russia festeggia i 60 anni di una berlina “rivoluzionaria”

Prima al mondo con un motore completamente in alluminio, la GAZ-21 nel 1956 era un’auto d’avanguardia, vinse il Gran Prix dell'esposizione internazionale di Bruxelles e venne esportata in 75 paesi.

Gaz21 Stemma
© Berthold Werner | Flickr | CC 2.0

Le soluzioni tecnologiche avanzate e il comfort della GAZ-21 fecero innamorare generazioni di sovietici

11 ottobre 1956, URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche). Il primo modello di Volga GAZ-21 varca la soglia dello stabilimento Gorky Automobiljni Zavod (GAZ).

Gaz21 Volga
© Berthold Werner | Flickr | CC 2.0

La GAZ-21 è un corrispettivo sovietico alle auto americane degli anni 50, con le quali compete sul piano della tecnologia, delle prestazioni e del comfort. Il sedile reclinabile anteriore, l’impianto di riscaldamento, la radio a tre bande, il lavavetri e l’accendisigari possono apparire dotazioni ridicole se paragonate con le sofisticate funzioni elettroniche e il comfort delle auto attuali, ma nel 1956 potevano ben dirsi “rivoluzionarie” e rappresentative della capacità di ripresa economica della Russia devastata dall’aggressione nazifascista. 

Gaz21 Coda
© Berthold Werner | Flickr | CC 2.0

La GAZ-21 oggi ci affascina con i suoi colori pastello e il design tipico delle automobili anni Cinquanta, irresistibile per chi colleziona auto d’epoca, ma le sue soluzioni tecnologiche erano d’avanguardia, per esempio il motore di 75 cv interamente d’alluminio, il cambio automatico e l’impianto di lubrificazione azionato da un pedale (un dettaglio chic all’epoca!). 

La GAZ-21, prodotta fino al 1970 in tre serie (Stella, Squalo e Falone), fece innamorare un’intera generazione sovietica per l’abbondanza di cromature, i fari “alla Buick”, le ricche finiture e il confort dell’abitacolo. Sono solo 640.000 i veicoli complessivamente prodotti ma non è poi così raro trovarne ancora in circolazione sulle strade Russe.

Gaz21 Motore
© DL24 | Flickr | CC 2.0