Nuova musica per il tuo viaggio

Ground Zero Blues Club

Il live blues nel delta del Mississippi.

Chi percorre il Mississippi Blues Trail passa da Clarksdale e si ferma al Ground Zero, il locale dove i Diavoli Blu suonano dal vivo, ogni giorno.

Ground Zero Blues Club
© Immagini gentilmente concesse da ©GroundzeroBluesClub | Facebook

Sulle tracce dei diavoli blu.

Chi volesse rintracciare le radici più profonde del blues si ritroverebbe presto ad esplorare i meandri del Grande fiume, nel delta del Mississippi, dove un tempo c’erano le piantagioni di cotone. Se Nashville è la casa del Country e Memphis del Rock n’ Roll,  la città simbolo del blues originale è senz’altro Clarksdale, una piccola comunità di 18.000 abitanti nel cuore del Delta, lungo l’antico asse ferroviario Memphis-New Orleans. La città emerge dalle cronache di metà ottocento per la sua importanza nel commercio del cotone e nella tratta degli schiavi e la sua fortuna è tale da procurargli il soprannome di "Golden Buckle of the Cotton Belt" [la fibbia dorata della cintura di cotone]. Una fortuna che dura fino agli anni trenta del secolo scorso quando la progressiva meccanizzazione del lavoro nelle piantagioni si traduce via via in disoccupazione, emigrazione e desertificazione sociale. Oggi le case fatiscenti del centro lasciano trasparire grandi difficoltà economiche e non è facile immaginarsi la florida città dei tempi passati, ma Se si è alla ricerca di un luogo, anche simbolico, dove la musica del diavolo ha svolto un ruolo fondamentale, allora non esiste posto migliore dove recarsi dell’area intorno a Clarksdale” [Giuliano Malatesta – Reportage “I Demoni del Mississippi” – Il Manifesto 2.8.2014].

Il Mississippi Blues Trail passa da queste strade polverose, vaga nei campi, tocca catapecchie abbandonate evocando fantasmi dalla pelle nera, cenciosi contadini seduti sulla veranda che pizzicano chitarre con tecniche fai da te e improvvisano schemi ritmici asciutti e ricorrenti, monologhi estenuanti, parole dirette, crude, essenziali, buttate fuori senza pudore, a spruzzi, a ondate. Sam Cooke, Charley Patton, Muddy Waters, John Lee Hooker: la zona di Clarksdale è il crogiuolo musicale che ha ispirato e formato alcuni fra i più grandi bluesman. Ed è proprio il blues del proletariato rurale “negro”, la musica della malinconia e della rabbia per la segregazione razziale, che dopo aver conquistato il mondo ritorna nella sua terra d’origine a dare una mano alla comunità in difficoltà economica, attraendo turisti dagli States, ma anche da oltreoceano. Il primo cartello turistico è stato posato nel 2006 presso la tomba di Charley Patton, fra i più importanti musicisti blues della prima generazione, e ora il delta del Mississippi si sta trasformando in museo musicale a cielo aperto; compaiono mappe specialistiche e alcuni luoghi, prima insignificanti, diventano siti di culto per gli appassionati del blues. A Clarksdale si tiene ogni anno il famoso Sunflower Blues Festival, che attrae oltre 80.000 visitatori e che ha visto passare alcuni fra i più grandi bluesman della storia, da BB King a Eddie Cusic, Denise LaSalle, Lisa Knowles & the Brown Singers. Chi viaggia lungo il Mississippi Blues Trail passa da Clarksdale ed entra al Ground Zero Blues Club.

Life Callout

«Se gestisci un negozio di blues nel Delta qui a Clarksdale ci sono un paio di domande a cui sarai costretto a rispondere ogni settimana – mi aveva confidato Roger Stolle – la prima, facile, è dove si può trovare della buona musica dal vivo. La seconda, più tosta, è dove si trova il maledetto crocicchio». Ovvero il celebre e fantomatico incrocio dove Robert Johnson, il più famoso e influente bluesman della storia del Mississippi, vendette l’anima al diavolo. Una storia che a Clarkdale è vecchia quanto il blues. A metà degli anni Trenta un aspirante musicista, giovane, un po’ goffo e non particolarmente dotato, sparisce per un anno o poco meno nel Delta del Mississippi, senza lasciare tracce. Fino a quando un giorno, allo scoccar della mezzanotte, riappare a un desolato incrocio, dove incontrerà un misterioso uomo nero che gli fornirà abilità e virtuosismi chitarristici inarrivabili per un comune mortale. Così racconta l’incontro il giornalista musicale Peter Guralnich in Searching for Robert Johnson: «Un giorno, era lui stesso a raccontarlo, si era recato a mezzanotte al centro di un crocevia e lì si era messo a suonare in attesa di un possibile evento. Ed era arrivato un uomo tutto nero che gli aveva preso la chitarra, l’aveva accordata, aveva suonato un motivo sconosciuto e poi gli aveva restituito lo strumento. Non si erano scambiati una parola».

[Giuliano Malatesta – Reportage “I Demoni del Mississippi” – Il Manifesto 2.8.2014].

GROUND ZERO BLUES CLUB.

Accanto al Delta Blues Museum, nel cuore del centro storico di Clarksdale, c’è il Ground Zero Blues Club, un’entità unica, in cui è possibile ascoltare i più grandi artisti blues dal vivo, ogni giorno.

Ground Zero Bluesclub3
Immagini gentilmente concesse da ©GroundzeroBluesClub | Facebook

Al contrario di quel che può sembrare Ground Zero è un locale relativamente recente perché fino al 1990 chi suonava blues era guardato con sospetto dalle autorità ed è solo nel 2001 che i “Diavoli Blu” hanno avuto dal sindaco il permesso formale di esibirsi in pubblico. Il locale ha un aspetto trasandato ed è arredato con divani sgualciti e vecchi sedili di auto adattati a poltrone; dal soffitto, anziché lampadari, pendono strumenti musicali, alcuni fatti con taniche di benzina o coperchi di secchi; in fondo questi erano gli strumenti di cui disponevano i primi bluesman sostituiti poi negli anni ‘20 dal banjo, chitarra e armonica. Le pareti di legno sono colme di locandine, fotografie, pezzi di giornali, copertine di dischi. Ogni superficie è zeppa di autografi e dediche. L’intento dei titolari, fra questi anche l’attore Morgan Freeman, è ricreare l’atmosfera dei juke joint, le baracche improvvisate in cui, ai  tempi della segregazione razziale, si ritrovavano gli afroamericani. I musicisti vengono qui principalmente per divertirsi e animare le serate di amici, per questo può capitare di scambiare quattro chiacchiere con loro, bevendo birra e gustando hamburger o specialità della casa come il pesce gatto fritto croccante o al barbecue a cottura lenta.

Ground Zero Club America
© Ground zero Blues Club 11 – Clarksdale , MS | ©Visit Missisipi | 8 sept 2007 | Flickr | CC 2.0
Bluesgroundzeroclub Missisipi
© Ground zero Blue Club – Clarksdale , MS | ©Brian holsclaw | 27 aug 2010 | Flickr | CC 2.0
Clarkstale Blues
© Ground zero Blue Club – Clarksdale , MS | ©Brian holsclaw | 27 aug 2010 | Flickr | CC 2.0
Life Callout

«Quando sono arrivato qui pensavo che a downtown ci fosse il coprifuoco, passeggiavi di pomeriggio e rischiavi di non incontrare anima viva. Oggi molte cose sono cambiate e Clarksdale è l’unico posto nel Delta dove puoi ascoltare musica blues live sette giorni alla settimana».

[I demoni del Missisipi – Il Manifesto]

Groundzero Blues Club Ck
© Ground zero Blue Club – Clarksdale , MS | ©Steve Mays | 16 sept 2017 | Flickr | CC 2.0
Bluesclub Ground Zero Missisipi
© Ground zero Blue Club – Clarksdale , MS | ©Steve Mays | 16 sept 2017 | Flickr | CC 2.0