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Maria Teresa de Filippis

In Formula 1 per scommessa contro il maschilismo.

Maria Teresa de Filippis corre la sua prima vera gara nel 1948: partecipa alla 10 km Salerno-Cava de’ Tirreni e vince a bordo di una Fiat Topolino 500 polverizzando i piloti maschi. Ha solo 22 anni, si è iscritta per una scommessa sulle proprie capacità di guida sportiva con il fratello Antonio, anche lui pilota automobilistico. Diventerà famosa come la prima donna in Formula 1.

Gran Premio Belgio1958

Ultima di cinque figli di una ricca e nobile famiglia napoletana, spericolata fin da bambina, Maria Teresa ama la velocità e i cavalli, all’inizio quelli a quattro zampe ma presto inizia a preferire quelli dei motori, a 16 anni, senza patente, convince il padre a lasciarle guidare l’auto nel ritorno da un viaggio a Roma, saranno fermati dalla polizia e rilasciati senza conseguenze. 

Dalla Topolino alla Maserati 250F.

La vittoria di Cava dei Tirreni aumenta la sua passione per le corse e pochi mesi dopo si piazza al secondo posto nella competizione Sorrento-Sant’Agata. Fino al 1951 corre con una BMW Urania 750 Sport o una Giaur 750, partecipando a gare piuttosto difficili su strade in salita, conquistando sempre ottime posizioni. Nel 1953 acquista un’auto più potente, la Osca 1100 Mt4 Maserati, con cui ottiene il quarto posto assoluto alla 12 Ore di Pescara e vince la classe (categoria delle auto) alla Catania-Etna e al Trullo d’Oro. L’anno dopo ottiene la vittoria assoluta alla Corsa del Redentore in Sardegna. 

Nel 1955 passa alla più prestante Maserati A6GCS e vince di nuovo la Catania-Etna realizzando il record assoluto, poi arriva seconda al Premio Pergusa, terza assoluta alla Dieci Ore Notturna di Messina e, insieme a Luigi Bellucci, quarta nella classe alla Targa Florio. 

In generale, nelle corse della stagione 1955, consegue posizioni dominanti conquistando il secondo posto del Campionato Italiano Piloti categoria Sport. Partecipa anche al Gran Premio del Venezuela ma dovrà fermarsi per la rottura della frizione. Nel 1956 alla 1000 Km di Buenos Aires deve abbandonare la corsa a causa di un incidente in cui si frattura una spalla, ciononostante qualche mese dopo arriva seconda sul Circuito di Posillipo. 

Nel Gran Premio di Siracusa, nel 1958, Maria Teresa pilota per la prima volta una monoposto di F1, la Maserati 250F. La macchina le viene consegnata il giorno della gara. La leva del cambio in mezzo alle gambe e l’acceleratore posto al centro, tra il freno e la frizione, anziché sulla destra la mettono in difficoltà, ma arriva quinta assoluta; un risultato esaltante. Anche se non è valida per il mondiale partecipano alla corsa i più grandi piloti del momento. 

Le sue braccia «sembrano di ferro».

Maria Teresa è alta 159 cm e pesa solo 49 chili, le viene dato l’affettuoso soprannome di Pilotino, al maschile, anche se è una ragazza bellissima. Nel 1958 partecipa a quattro Gran Premi validi per il mondiale. Al GP di Monaco ottiene il 10° posto, piazzandosi a soli due giri dal vincitore Tony Brooks. Re Baldovino, in tribuna d’onore, vuole conoscerla e commenta la forza delle sue braccia: «sembrano di ferro». Al GP di Montecarlo conquista solo il 16° posto a causa della rottura del motore. Al GP d’Italia, a Monza, è costretta a ritirarsi per la rottura di una biella, mentre nel GP del Portogallo, a Oporto, abbatte un palo dell’elettricità; ne esce illesa. 

Life Callout

Essere la prima pilota di Formula Uno non è facile, a proposito del GP di Francia del 1958 Maria Teresa ricorda: «A Reims il direttore di gara non mi ammise al via. Disse che una ragazza così bella non poteva rischiare la vita e che l’unico casco che dovevo mettere era quello del coiffeur. Volevo ucciderlo» 

[intervista di Arianna Ravelli per il Corriere della Sera del 30/01/2009].

Nel 1959 Maria Teresa de Filippis non riesce a qualificarsi alle prove per il Gran Premio di Monaco. Lascia le corse quello stesso anno dopo l’incidente mortale dell’amico Jean Behra. Il pilota rompe i rapporti con la scuderia della Ferrari prima del GP di Francia, per disaccordi con i tecnici, quindi decide di correre sul pericoloso circuito dell’Avus di Berlino, al GP di Germania, con la Porche RSK n. 21, l’auto che lui stesso ha fatto preparare a Modena per Maria Teresa de Filippis perché considera la Maserati 250F dell’amica ormai superata.

Senza casco.

L’abbigliamento delle gare di quel periodo non era ancora pensato per la massima sicurezza: Maria Teresa correva con maglietta girocollo, pantaloni di stoffa bianca e mezzi guanti, a volte senza casco. Le prime scarpe con le suole di amianto gliele portò dalla Gran Bretagna Stirling Moss quando entrò a far parte del Team Maserati, prima di allora i piedi le cuocevano per l’alta temperatura che dal motore invadeva l’abitacolo. 

La prima signora del Circus partecipa alle gare automobilistiche per undici anni, durante i quali, per la sua bravura, si guadagnò stima e rispetto nell’ambiente. Gareggiò con i più grandi piloti del tempo come Gigi Villoresi, Luigi Musso, Manuel Fangio che la rimprovera perché corre troppo forte; Alberto Ascari; Tazio Nuvolari nella Palermo-Monte Pellegrino del 1948 (ultima gara del mito mantovano); Stirling Moss, Jack Brabham, Stuart Lewis-Evans, Graham Hill, Jean Behra e molti altri campioni. Si interessa sempre del mondo delle corse automobilistiche, è presidente onoraria del Maserati Club e vicepresidente del Club International des Anciens Pilotes de Gran Prix F1, socio onorario del British Racing Driver’s Club e membro del Comitato d’Onore della Mille Miglia. 

Life Callout

«Facevo quello che volevo, ero indipendente per temperamento, per educazione e per patrimonio. I soldi pagano la libertà». 

«Con le macchine e i circuiti di adesso, si può farcela anche a 23 anni. I piloti di oggi sono manichini assemblati pezzo per pezzo, sembrano polli allevati in batteria. Si nota a colpo d’occhio la discrepanza fra l’evoluzione dell’auto e quella del cervello. La loro educazione specifica è una sola: correre per vincere. Noi invece correvamo per divertirci. C’erano più valori umani, più amicizia. Ora noto solo rivalità e business. Quando li incontro nei box, mi si stringe il cuore. Oh!, ne avessi visto uno che parla con un altro pilota... Ai miei tempi si stava sempre insieme, si mangiava tutti alla stessa tavola, dormivamo nello stesso albergo. A volte andavamo al night persino la sera prima della gara. Fangio non era capace di ballare: fui io a insegnargli il tango argentino». 

[Maria Teresa De Filippis - 23/11/2008 - Intervista di Stefano Lorenzetto per “Il Giornale]

In pista con amore.

Maria Teresa sfoggia un sorriso da star e registi e produttori la corteggiano. Vive una grande storia d’amore con il bel Luigi Musso, che considera il suo maestro del volante. Si fidanza con un nipote di Vittorio Emanuele III ma sulle piste da sci di Sankt Anton Am Arlberg, nel Tirolo austriaco, incontra Theodor Huschek e nel 1960 lo sposa, stabilendosi definitivamente sulle colline in provincia di Bergamo. Maria Teresa de Filippis muore nel gennaio del 2016 a 89 anni. 

IN 67 ANNI SOLO CINQUE DONNE IN FORMULA 1.

67 edizioni di Formula Uno, il Campionato mondiale per eccellenza, e le donne che vi hanno partecipato si contano sulle dita di una mano, cinque. I piloti maschi invece, dalla prima edizione del 1950 a oggi sono circa mille. Nella competizione americana della 500 Miglia Indianapolis il rapporto non cambia, cento anni di gare e 10 concorrenti femmine. Sport costoso, per le donne è sempre stato difficile trovare chi potesse credere nelle loro capacità, sponsorizzare le loro gare e dotarle di macchine prestanti.