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Aspettando l’alba a Bagan

Dopo mille anni i templi continuano a cercare la luce.

Clara si è alzata di notte ed ha camminato fra le rovine di Bagan, l’antica città birmana, per scegliere il luogo perfetto. Il sole ha acceso una dopo l’altra le guglie dei templi millenari, colossi di pietra che si ergono fra gli alberi in cerca della luce, alitando storie perdute.

Bagan Mianmar Alba
Bagan | Myanmar | © Clara Premarini – 2 Febbraio 2017
Life Callout

Sono seduta sul bordo di un tempio, aspetto l’alba a Bagan. Voglio vivere ogni dettaglio, ogni secondo, sento che questa è l'occasione di un nuovo giorno. Il sole finalmente mi raggiunge, mi avvolge e mi scalda, scioglie il buio. Ritorno a vedere. Ora so che camminerò più sicura, a piedi nudi, senza timore. 

Clara Premarini
Dal diario di CLARA VIAGGIA SOLA – Bagan (Myanmar) 2 Febbraio 2017  

Situata nella regione del Mandalay, la zona archeologica di Bagan è adagiata nell’ampia valle del fiume Irrawaddy, sulla riva orientale, e comprende: Old Bagan (la città antica circondata da mura), le cittadine New Bagan e Nyaung U e il villaggio Myinkaba. La fondazione della città pare risalga alla fine del IX secolo d.C., ad opera dei Birmani (o Bamar) mentre la parte monumentale è stata edificata tra l'XI e il XII secolo. I Birmani, o Bamar, migrarono dal Tibet verso la valle dell'Irrawaddy nel IX secolo e nel 849 fondarono il potente Regno di Pagan che raggiunse grande splendore al tempo di re Anawratha (1044-1077) quando la loro influenza si espanse oltre i confini della Birmania attuale. Nel 1100 gran parte dell'Indocina era controllata dal Regno di Pagan, chiamato comunemente primo Impero Birmano [da Wikipedia-Storia della Birmania]. Bagan è stata capitale del Regno fino al 1289, quando, dopo la sconfitta nella battaglia con gli invasori Mongoli, questi ultimi instaurarono un governo fantoccio. La città rimase un centro di pellegrinaggio religioso per altri due secoli, poi iniziò il declino.
Bagan copriva una superficie di 42 chilometri quadrati (era grande come Roma) con una concentrazione di templi buddisti stupefacente, si ritiene che in origine non fossero meno di 4.000 ma c’è chi crede che i siti monumentali fossero complessivamente molti di più, oltre 10.000. Di questi più di 2.200 hanno resistito a intemperie, terremoti, alluvioni, invasioni, saccheggi, incendi. Marco Polo descrive Bagan come “una città dorata animata dal suono di mille campane e del fruscio delle vesti dei monaci”. L’antica città ha subito un saccheggio sistematico sia da parte dei birmani sia da parte degli stranieri: “avventurieri occidentali e archeologi nella seconda parte del XIX secolo hanno rimosso molte statue, affreschi e altre antichità per portarle nei musei ed esporli al pubblico […] molti di questi reperti sono stati distrutti durante le guerre in Europa nel XX secolo” [Robert D. Fiala – I templi di Bagan, Myanmar]. La bellezza di Bagan trova riscontro nella fragilità dei resti di tale immenso patrimonio archeologico nell’era del turismo globale. 

Il sole inonda la valle del fiume Irrawaddy accendendo una dopo l’altra le antiche guglie dei templi dell’antica città dei Bamar.

Bagan Mianmar Luce
Bagan | Myanmar | © Clara Premarini – 2 Febbraio 2017
Bagan Mianmar Alba Templi
Bagan | Myanmar | © Clara Premarini – 2 Febbraio 2017
Bagan Mianmar Alba Mongolfiere
Bagan | Myanmar | © Clara Premarini – 2 Febbraio 2017
Bagan Mianmar Alba Guglie
Bagan | Myanmar | © Clara Premarini – 2 Febbraio 2017

“Ci sono viste al mondo dinanzi alle quali uno si sente fiero di appartenere alla razza umana. Bagan all’alba è una di queste. Nell’immensa pianura, segnata soltanto dal baluginare argenteo del grande fiume Irrawadi, le sagome chiare di centinaia di pagode affiorano lentamente dal buio e dalla nebbia: eleganti, leggere; ognuna come un delicato inno a Buddha. Dall’alto del tempio di Ananda si sentono i galli cantare, i cavalli scalpicciare sulle strade ancora sterrate. È come se una qualche magia avesse fermato questa valle nell’attimo passato della sua grandezza”.
[Tiziano Terzani, In Asia, Longanesi & C., 1998]

Bagan Mianmar Alba Clara
Bagan | Myanmar | © Clara Premarini – 2 Febbraio 2017

Bagan è facilmente raggiungibile da tutto il Myanmar via terra (con bus e sleeping-bus), in barca via fiume, e in aereo (la città ha un piccolo aeroporto). In alta stagione è bene prenotare il biglietto con largo anticipo. Per visitare la zona archeologica di Bagan è necessario pagare un biglietto d’ingresso di 20$ (gennaio 2016) da mostrare all’arrivo in aeroporto, al molo o in stazione per chi giunge con il bus (così come avviene al Lago Inle). Il biglietto vale per una settimana. 
La maggior parte dei templi si trova nella zona della vecchia Bagan, qui, sparsi tra la cosiddetta piana settentrionale e la piana centrale, ci sono i templi più significativi: l’Ananda Patho, il Nagayon, l’Abeyadana Pahto o il Thatbynnyu Pahto. La nuova Bagan è vicina ai templi della piana meridionale. Ad est della vecchia Bagan, Nyanung U conserva templi minori che vale la pena visitare, come per esempio Shwezigon Paya.

La piana di Bagan è estesa e gli spostamenti sono notevoli, ma l’utilizzo di taxi e minivan non consente di godere la bellezza e la profondità culturale di questo sito archeologico eccezionale, è dunque preferibile noleggiare una bicicletta. Tuttavia le temperature sono elevate e anche la bicicletta per alcuni potrebbe risultare faticosa, in tal caso è possibile e facile noleggiare una e-bike, ossia uno scooter elettrico. Recentemente sono prenotabili gite in mongolfiera (costano minimo 320$ a persona). Un tour in barca per visitare l’area archeologica parte dal molo di Nyaung U. È importante dotarsi di un cappellino e portare molta acqua da bere.

Alcuni riferimenti:

  • Ananda Pahto - Un tempio fra i più elaborati e meglio conservati.
  • Dhammayangyi Pahto - Un colosso di mattoni rossi visibile da tutta la valle.
  • Gawdawpalin Pahto - Capolavoro architettonico dell’ultimo periodo del Regno di Pagan.
  • Shwezigon Paya - Stupa dorata, usata come modello dai costruttori della pagoga Shwedagon di Yangoon.
  • Thatbyinnyu Pahto - Il più piccolo tempio di Bagan, sormontato da una guglia dorata.
  • Old Bagan - L’antica città circondata da mura.
  • Northern Plain – Zona tra Nyaung U e Old Bagan (Ananda Pahto, pitture murali di Ananda Ok Kyuang e Upali Thein e tempio terrazzato di Htilominlo Pahto).
  • The Central Plain - Area rurale tra Nyaung U e New Bagan (Shwesandaw Paya - pagoda piramidale con una vista a 360 gradi su Bagan -, Dhammayangyi Pahto e Sulamani Pahto).
  • Myinkaba - Villaggio situato tra Old Bagan e New Bagan (nei dintorni: terrazza con piastrelle smaltate di Mingalazedi, pitture murali di Gubyaukgyi e Manuha Paya con 4 statue giganti del Buddha).
  • South Plain - Area rurale raggiungibile dalla strada fra l’aeroporto e New Bagan (Dhammayazika Paya, Tayok Pye Paya, Nandamannya Pahto e Payathonzu).

Da leggere: 

Il fascino della Birmania è meglio scoprirlo adesso
[Annamaria Testa – Internazionale.it].

Le meraviglie di Bagan
[Claudia Moreschi – travelstories.it]

Bagan Clara Viaggia Sola
Bagan | Myanmar | © Clara Premarini – 2 Febbraio 2017

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