Grazia ha deciso di percorrere il Cammino di Santiago de Compostela da Saint Jean in Francia fino a Finisterre in Galizia. Passo dopo passo ha camminato 917 chilometri. Euromaster LIFE pubblicherà le sue fotografie e i suoi pensieri di viaggio.

Ho sempre guardato con un misto tra invidia e ammirazione quelle persone che sono in grado di viaggiare per scoprire il mondo con lo zaino in spalla o per mettersi alla prova cercando fortuna fuori dalla comfort zone dove sono cresciute. Ascoltando i loro racconti mi chiedevo se anch’io, un giorno, avrei trovato il coraggio di partire, staccando da tutto e da tutti, diventando quella persona che da sempre vorrei essere. Non so di preciso perché ho scelto il Cammino di Santiago: quella che sembrava un’oziosa fantasia durante un pranzo in famiglia è diventata, prima un tarlo nei miei pensieri, e, via via, un progetto realizzabile. Ho voluto un viaggio umile: il sentiero, la natura, gli ostelli, i pasti frugali… poco altro. Passo dopo passo ho percorso 917 chilometri, sola. Un’esperienza che mi ha cambiata.
[Grazia Bonacina].
Il campo della stella.
San Giacomo era venerato dai cristiani che combatterono le guerre contro i Mori (i musulmani) che dominavano gran parte della Spagna e divenne il Santo-Guerriero protettore della Reconquista. La leggenda della fondazione di Santiago vuole che il frate eremita Pelayo abbia visto una pioggia di stelle cadere sopra una collina e che l’apostolo Giacomo gli apparisse in sogno per rivelargli di essere stato seppellito proprio in quel posto. Sul luogo venne quindi eretta una piccola chiesa che divenne presto meta di pellegrini provenienti da tutta Europa e attorno vi sorse la città di Santiago de Compostela (da Campus Stellae: campo della stella).
Compostela è uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti della cristianità. Ancora oggi migliaia di pellegrini percorrono gli itinerari storici verso la tomba di San Giacomo Apostolo. I percorsi del cammino di Santiago sono stati dichiarati: “itinerario culturale europeo” (Consiglio d’Europa 1987); “patrimonio dell’Umanità” (UNESCO1993); premio “de la Concordia” (Prìncipe de Asturias 2004)
La leggenda della conchiglia di San Giacomo.
I seguaci di Giacomo, decapitato in Palestina, decisero di portarne il corpo in Spagna per seppellirlo presso le genti cui l’apostolo aveva dedicato la sua opera di evangelizzazione. Giunti in Galizia, presso la foce del fiume Vigo, navigarono nei pressi di una spiaggia in cui si stava celebrando un matrimonio che prevedeva un gioco rituale particolare: lo sposo, a cavallo, doveva tirare in aria una lancia e poi riprenderla senza farla cadere. La lancia però, anziché ricadere sulla spiaggia, si diresse verso in mare e il cavaliere non esitò affrontare le temibili onde. Molti pensarono al peggio, ma il cavaliere riemerse sul suo destriero proprio accanto alla barca che trasportava le spoglie del santo, interamente ricoperto di conchiglie (Capasanta). Tutti interpretarono l’accaduto come un miracolo e si convertirono al cristianesimo. L’imbarcazione proseguì la sua rotta verso nord per approdare presso la Ría de Aurosa. Il corpo Santo fu quindi trasportato e seppellito nel luogo in cui ora sorge la magnifica Cattedrale.
La conchiglia di San Giacomo accreditò per lungo tempo i pellegrini che giungevano a Santiago e la sua commercializzazione era proibita fuori città. Ancora oggi si trova scolpita in migliaia di punti e segnala il percorso verso la cattedrale. I pellegrini di Santiago si salutavano con “ultreia et suseia” (più in alto e più in là) e camminavano con El Bordón, un nodoso bastone con appesa una Capasanta per bere l’acqua. I più ardimentosi, dopo essere giunti a Santiago, proseguivano il cammino per altri 100 chilometri, fino a Finisterre. Là, dopo aver bruciato gli abiti del cammino, si tuffavano nell’oceano in segno di purificazione. Oggi la conchiglia viene collocata sullo zaino.