L’alba mi coglie sul ripido sentiero che valica i Pirenei in direzione Roncisvalle. Mi disseto alla Fontaine de Roland, si mormora sia questo il punto in cui il prode paladino di Carlo Magno soffiò tre volte nel suo corno leggendario.

Pensieri notturni a Saint Jean Pied de Port.
Ostello Le Chemin vers l’Etoile di Saint Jean Pied de Port, una coppia brasiliana dorme vicino a me in un sacco a pelo di carta, o così sembra, dato che a ogni minimo movimento produce lo stesso rumore del sacchetto del pane. Sono sveglia da tempo e fra uno scrocchkscrashcroccfroos e l’altro scorro con la mente l’elenco delle cose da fare: alzarmi, lavarmi, vestirmi, mangiare qualcosa, trovare il sentiero. Fra poco inizierà il mio Cammino verso Santiago de Compostela, la prima tappa.

Immobile nel letto, ricostruisco con la mente la posizione di ogni singolo oggetto che ho nello zaino, l’ordine è importante in queste circostanze. Una molesta immagine di vesciche sui piedi mi fa pensare a dove ho lasciato le scarpe, spero non succeda, devo stringere bene le stringhe. Cosa mi è saltato in testa di camminare fino all’oceano di Finisterre? Il trillo del mio smartphone mi fa sobbalzare alle 4:30 in punto, poco dopo sono seduta al tavolo della colazione con diversi sconosciuti, sono venuti a Saint Jean da ogni parte del mondo per intraprendere il mio stesso cammino verso il Campo della Stella. La coppia brasiliana mi sorride. Mi accorgo che sto conversando amabilmente, l’agitazione è rimasta nel letto, la mia voce e i miei gesti sono straordinariamente sereni, mi sembrano quelli di un’estranea.


La Via Alta per Roncisvalle (Route Napoleon).
Alle 6:00 esco dall’auberge, mi butto lo zaino sulle spalle e muovo i primi passi nell’aria pungente, le vie sono buie e deserte ed io non so da che parte girare la cartina… cominciamo bene! Dove sono le famose frecce gialle, le conchiglie del cammino di San Giacomo? Prendo una direzione a caso, poi torno indietro, poi vedo una donna con zaino e bastoncini che va nella direzione opposta alla mia… la seguo e invece del sentiero imbocca l’entrata di un panificio che sta sfornando croissant e baguette, ne compro una per il pranzo. Ho la tentazione di chiedere indicazioni alla commessa ma voglio cavarmela da sola, o forse mi vergogno di essermi persa dopo due passi. Come farò ad arrivare a Finsterre? Rido.
La conchiglia sullo zaino - Bilbao, 8 maggio 2017
Nessuno fra quelli che ho incontrato cammina per hobby o per sport, religiosi o non religiosi vanno tutti verso qualcosa di indefinito, verso un nulla che può essere tutto.
[Grazia Bonacina]
La Fontaine de Roland.
Alla fine mi ritrovo sulla via alta per Roncisvalle, esattamente quella che stavo cercando, percorsa fin dal medioevo da milioni di pellegrini. “È il tratto più impegnativo di tutto il Cammino Francese - dicevano i commensali all’ostello -, una dura salita verso il Col Leopolder (1240 metri di dislivello) seguita da una ripida discesa verso Roncisvalle, in tutto 24,830 Km. La via bassa, costruita nel 1900 sul fondovalle è assai più comoda”. Ho preferito la dura salita e la ripida discesa.
Mi fermo in continuazione, non per la fatica, ma per ammirare l’alba che colora le montagne, i rilevi si accendono d’oro uno dopo l’altro, una luce indimenticabile.
Nei pressi del confine con la Spagna c’è una fontana dedicata a Roland, il paladino di Carlo Magno morto per eccesso di orgoglio nei boschi di Ronzesbal a Roncisvalle. La vicenda è narrata nella Chanson de Roland, un’opera letteraria dell’XI secolo. Caduto nell’imboscata tesagli dai baschi, Roland avrebbe potuto chiedere subito aiuto al resto dell’esercito francese in marcia verso Saint Jean suonando il suo famoso corno, l’Olifante, Carlo sarebbe così giunto sul luogo della battaglia in tempo per sbaragliare i nemici ma ciò non sembrava onorevole al prode cavaliere: meglio una morte eroica. Fin qui il poema cavalleresco non fa una piega, salvo che Roland, quando le sorti della battaglia volgono a suo sfavore, cambia idea e soffia tre volte nel corno… troppo tardi: l’eroe, colpito a morte, tenta invano di spezzare la propria spada, la leggendaria Durendala, affinché non cada in mano nemica, poi si sdraia teatralmente sulla terra con le braccia incrociate in attesa della morte. Quest’ultima immagine ha un che di ridicolo, sorrido.

«Con gran pesanza e affanno e con gran duolo soffia ne l’olifante Orlando. Il sangue spiccia da la sua bocca e pulsan forte a le tempia le vene; il suono vola lontano, acuto, altissimo. Il re Carlo l’ode a le fonde gole, e […] dice il Re: «Sento squillar il corno ch’è uso è Orlando di suonar sol quando arda la mischia»
La Real Colegiata de Santa Marìa de Roncesvalles.
Fra suggestioni letterarie e paesaggi ameni mi ritrovo a Roncisvalle, il primo traguardo. Ho camminato 7 ore filate, senza problemi. Non mi pare vero. Roncisvalle è uno dei luoghi di accoglienza più suggestivi e antichi del cammino, i primi documenti che attestano presenza di un hospital per pellegrini e di un monastero sono del XI secolo. Prima di entrare nell’antico monastero ora adibito a rifugio per i pellegrini mi rinfresco i piedi nel ruscello che scorre lì vicino, niente vesciche. Prendo un letto e mi faccio una doccia fresca, ora sì che sento la stanchezza. Vado a sdraiarmi al sole e leggo qualche pagina de Il cammino immortale di Jean-Christophe Rufin. Il flusso dei pellegrini è interminabile. Dopo cena un tedesco mi convince ad assistere alla Benedizione del Pellegrino. La Collegiatadi Santa María è bellissima: tre navate in splendido gotico francese e vetrate moderne, sull’altare la statua d’oro della Vergine di Roncisvalle. La funzione è suggestiva anche per gli atei.


Compostela è uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti della cristianità, ancora oggi sono migliaia i pellegrini che percorrono i diversi itinerari storici verso la tomba di San Giacomo Apostolo. Fra i più frequentati vi è il Cammino Francese, che parte da Saint Jean Pied de Port, un piccolo villaggio situato sul lato francese dei Pirenei, nel Département Pyrénées Atlantique. La tappa SaintJean Pied de Port - Roncisvalle è la prima e anche la più impegnativa del Cammino Francese: 23,8 km con un dislivello di 1241 metri in salita e 464 in discesa. La Route Napoleon lascia Saint Jean (180 mt s.l.m.) e sale sulla cima del Col Leopolder (1405 mt s.l.m.), quindi raggiunge il confine franco-spagnolo e scende a Orreaga/Roncisvalle (941 mt s.l.m.). Un sentiero panoramico di rara bellezza percorribile in circa 7 ore.

