I pellegrini di Santiago de Compostela sono riconoscibili dall’abbigliamento, alcuni faranno il Cammino del nord, altri quello che parte da Leon o Burgos, nessuno fa il mio. Devo cavarmela da sola, è una sensazione bellissima.


La conchiglia sullo zaino - Bilbao, 6 maggio 2017.
Bilbao è una città piena di vita [...] Cerco una panchina per godermi l'ultima ora di sole e mi ritrovo in una piazza in cui si tiene un piccolo concerto. La gente balla al ritmo di una musica festosa; sonorità inconsuete, un mix di medioevale e di africano, o forse è un fandango. Mi fermo qui.
[Grazia Bonacina]
Santander
Ho preso un volo da Orio al Serio (BG) per Santander in Cantabria, (Spagna) perché era il meno costoso, ma il mio cammino verso Finisterre, segnalato con le conchiglie di Santiago, parte da Saint Jean Pied de Port in Aquitania (Francia). Insomma, prima di andare avanti devo andare indietro. Tuttavia voglio godermi ogni minuto di questo viaggio e intendo vivere il tragitto fra Santander e Saint Jean Pied de Port come un’avventura nell’avventura. Decido che mi fermerò a Bilbao stanotte. Al Gate di Santander chiedo informazioni a vari pellegrini, riconoscibili dall’abbigliamento, alcuni intraprendono il cammino del nord, altri quello che parte da Leon o Burgos, ma nessuno fa il mio e devo cavarmela da sola. Tutto sommato è proprio ciò che voglio, ma dopo aver acquistato il biglietto per Bilbao rischio di prendere il pullman sbagliato e infine di scendere alla fermata sbagliata. La “cara” tecnologia in questo momento non vuole funzionare e non mi supporta. Comunque, alla fine arrivo a destinazione.
Bilbao
Bilbao è una città piena di vita e la giornata è limpida, faccio un giro, cerco un riparo per la notte e lo trovo al Bilbao Central Hostel. Nonostante i disguidi nel salire e scendere dall’autobus è andato tutto liscio. Lascio lo zaino nell’ostello ed esco a far due passi nelle vie del centro camminando a testa alta, fiera e indipendente, perché non sono mai stata, da sola, così lontana da casa ed è una sensazione bellissima. Sto bene. La città è una miscela di architettura d’avanguardia, di modernismo e di medioevo, ho la sensazione di essere in un posto in cui si sia capaci di coniugare il passato e il futuro, guardando avanti. Sopra le decorazioni opulente degli edifici modernisti si ergono cunei di vetro terso, grattacieli di vetro riflettente che si fondono con le nuvole: non sai dove finisce l’edificio e dove comincia il cielo.
Il Guggenheim
Il Guggenheim potrebbe stare in un film di fantascienza, sembra dotato di vita propria: ha l’aspetto di un enorme animale ricoperto di squame di metallo scintillante, ti aspetti da un momento all’altro che si muova, che cambi posizione. È bellissimo. Peccato non poterlo visitare. L’enorme cane di fiori, veri, davanti all’entrata [Puppy] mi riporta sul pianeta terra. Il ponte pedonale di Calatrava è una ragnatela di metallo tesa fra una sponda e l’altra del Nervión; somiglia vagamente a un ponte di corde tibetano sospeso sull’acqua, ma il design è tecno-futurista. Nel centro storico, i portici di una piazza ospitano un mercatino di antichità, soprattutto francobolli, cartoline vintage e stampe della guerra civile; un passato pesante, che interroga, che incombe sul presente. Che ha a che fare questa metropoli avanzata con il mio Cammino verso Finisterre?
[Grazia Bonacina]





