Le affascinanti
fotografie degli antichi negozi, ora chiusi, di queste calles nel
Casco Vejo, il cuore del centro storico di Vitoria Gasteiz, esprimono
pienamente la deriva economica e sociale in atto. La crisi economica
sta modificando la vita di interi quartieri.
Le antiche botteghe
hanno svuotato le vetrine e sbarrato le porte. Le pietre cantonali, i
muri costruiti dai mastri scalpellini medioevali, i legni massicci
degli stipiti che un tempo magnificavano Carne, Tejidos, Pan, Fruta,
Verduras, Jamón, Joyas, Quesos, Especias e ogni altro tipo di merce,
ora incorniciano messaggi indecifrabili, scritte e disegni
comprensibili solo agli adepti che praticano l'infinito alfabeto
simbolico dei writers. Saracinesche, vetri,
lastre metalliche, pannelli di legno tappano le antiche edicole e si
offrono come pagine di un diario di strada, spazi sui quali chiunque
può graffiare un segno del proprio passaggio. Non serve decifrare,
leggere, comprendere il contenuto dei graffiti, il loro significato è
il graffito stesso, pura manifestazione di esistenza.
Nel
1300 nella piazza principale della Ciudad si tenevano due mercati
alla settimana e due fiere annuali dell’artigianato. Nel cuore
della Almendra Medioeval, la città a forma di mandorla, alla fine di
settembre, per tre giorni consecutivi, si può visitare il "Mercato
Medioevale": più di 200 stand dedicati all'artigianato, agli
attrezzi per la lavorazione del legno, vetro, pelle, ferro, ecc.,
inoltre vi si trovano anche un'infinità di prodotti artigianali. Non
mancano i giocolieri, i menestrelli e le delizie culinarie
tradizionali.