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Luci d’artista a Torino

L’arte della luce esce dal museo e illumina la città.

Si è concluso pochi giorni fa il festival Luci d’artista di Torino, una vera galleria d’arte. L'attuale generazione di artisti della luce considera la città come lo spazio naturale della propria azione e alcune installazioni importanti diventano permanenti integrando la scena culturale urbana. 

Bwindi Light Masks
© Bwindi Light Masks di Richi Ferrero | © Giorgio Brida 2010 | Flickr

Fra lighting design e light art.

Agli inizi, negli anni ’60 del secolo scorso, l’arte della luce, pur mettendo l'esperienza sensoriale al centro della propria attività non si scostava in modo netto dalla pittura astratta: l’opera nasceva prevalentemente come installazione per uno spazio chiuso, instaurando un dialogo concettuale a tu per tu con un’utenza attenta, e predisposta, entro un luogo specificatamente dedicato all’arte (la galleria d’arte o il museo). L'attuale generazione di artisti della luce invece considera come spazio naturale della propria azione la città.

 Ideando le proprie opere per un preciso contesto metropolitano gli artisti non solo dialogano con l’urbanistica e l’architettura della città, con la sua specificità storica e socio-culturale, ma stabiliscono un rapporto con un pubblico molto, molto, più ampio perché i festival della luce ora attirano centinaia di migliaia di persone e costituiscono un palcoscenico privilegiato a livello globale. 

Tappeto Volante
© Tappeto volante di Daniel Buren | © Luca Galli 2007 | Flickr
Energia Che Unisce
© L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini | © Giorgio Brida 2010 | Flickr

La luce è un mezzo versatile, ad alto impatto visivo e “parla” una lingua internazionale. 

Il successo dell’arte della luce e il suo impiego nei festival delle città è possibile anche grazie al vertiginoso progresso tecnologico del settore: l’arrivo dei Led ha costituito una vera e propria rivoluzione che consente grandi installazioni prima inimmaginabili così come trovano largo impiego le nuove performance degli apparecchi che proiettano le immagini. Insomma le tecnologie della luce offrono all’arte nuove e spettacolari possibilità di espressione e osservando le installazioni dei sempre più numerosi festival della luce si ha la sensazione che la distanza fra Light Art e il Lighting Design applicato al decoro e agli eventi urbani si stia riducendo. 

Torino - Luci d’Artista 2016. 

Le Luci d’Artista 2016 sono state accese dal 28 ottobre 2016 al 15 gennaio, “con l’inaugurazione di #MosaicoTorino, un’installazione d’arte pubblica site-specific ideata dal collettivo artistico torinese Dead Photo Working e proietatta sulla parete esterna della Fondazione Sandretto. Per l’edizione 2016 sono tornate a Torino 3 installazioni che delle edizioni precedenti: Tappeto volante di Daniel Buren, Ice Cream Lights di Vanessa Safavi e Noi di Lugi Stoisa” [www.guidatorino.com]. Le opere del festival vengono installate nelle principali piazze e vie della città e ora coinvolgono anche la Mole Antonelliana. La manifestazione accoglie ogni anno numerosi turisti, italiani e stranieri. Nel 2016 il festival ha coinvolto anche la musica con il progetto A Great Symphony for Torino che ha reso possibile ascoltare il brano di un giovane compositore tramite smartphone o tablet e un un QR code posto su un totem in prossimità della installazione luminosa.

L’elenco delle installazioni di Luci d’Artista 2016:

  • Palle di neve
    di Enrica Borghi (via Roma)
  • Tappeto volante
    di Daniel Buren (piazza Palazzo di Città)
  • Volo su...
    di Francesco Casorati (via Pietro Micca e via Cernaia)
  • Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime
    di Nicola De Maria (piazza San Carlo)
  • Il Giardino Barocco Verticale
    di Richi Ferrero (via Alfieri 6 – percorso artistico nel cortile di Palazzo Valperga Galleani)
  • L’energia che unisce si espande nel blu
    di Marco Gastini (galleria Umberto I – Porta Palazzo)
  • Migrazione (Climate change)
    di Piero Gilardi (Galleria San Federico)
  • Illuminated Benches
    di Jeppe Hein (piazzetta Reale)
  • Piccoli Spiriti Blu
    di Rebecca Horn (Monte dei Cappuccini)
  • Cultura = Capitale
    di Alfredo Jaar (piazza Carlo Alberto 3 facciata Biblioteca Nazionale)
  • Luì e l’arte di andare nel bosco
    di Luigi Mainolfi (via Garibaldi)
  • Il volo dei numeri
    di Mario Merz (Mole Antonelliana)
  • L’amore non fa rumore
    Domenico Luca Pannoli (piazza Bodoni)
  • Palomar
    di Giulio Paolini (via Po)
  • Amare le differenze
    di Michelangelo Pistoletto (Piazza della Repubblica)
  • My noon
    di Tobias Rehrberger (piazza Carlo Felice – Stazione P.N.)
  • Ice Cream Light
    di Vanessa Safavi (via Carlo Alberto da via Po a piazza Carlo Alberto)
  • Noi
    di Lugi Stoisa (via Carlo Alberto da piazza Carlo Alberto a corso Vittorio Emanuele II)
  • Luce fontana ruota
    di Gilberto Zorio (laghetto Italia ’61)