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Nuvolari a fari spenti

Il leggendario trucco per sorpassare Varzi

L'epico duello tra Tazio Nuvolari e Achille Varzi nella Mille Miglia del 1930, sorpasso dopo sorpasso, fino all'eroica manovra finale.

Nuvolari Guidotti
Tazio Nuvolari insieme a Giovanni Battista Guidotti dopo la vittoria nella Mille Miglia del 1930. © Di sconosciuto - Transfered from it.wikipedia, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21659997

Coppa della Mille Miglia 1930. Alla sua quarta edizione la folle corsa sulle strade ordinarie fra Brescia e Roma era già diventata un evento nella storia dell’automobilismo mondiale, uno scontro epico tra assi del volante. L’Italia era ammaliata dalla lotta tra la Bresciana OM, vincitrice della prima edizione del 1927 con Achille Minoja, e Alfa Romeo, vincitrice nel 1928 e 1929 con Giuseppe Campari.

Alfa Romeo mise quindi in strada il meglio della tecnica motoristica del tempo: la sua 6C 1750 GS, dotata di compressore e carrozzeria Zagato, era in grado di superare i 170 Km/h. L’asso nella manica della casa del Portello era certamente “Nivola”, all’anagrafe Tazio Giorgio Nuvolari, classe 1892, ma schierava anche altri campioni quali lo stesso Campari, anch’egli del 1892, il vincitore delle due edizioni precedenti, e il giovane e temerario Achille Varzi, classe 1904. Lo scopo di Alfa Romeo era ottenere una vittoria schiacciante su OM indipendentemente dall’ordine di arrivo dei suoi piloti. 

Mille Miglia 1930
Mille Miglia 1930, la partenza. © Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=871723

Amici nella vita rivali in pista.

Varzi e Nivola erano amici da tempo; fu proprio Nuvolari che, nel 1928, convinse Varzi ad acquistare insieme una Bugatti Tipo 35C per partecipare alle competizioni automobilistiche.  In pista diventavano rivali irriducibili e le loro sfide sono entrate nel mito. Il giovane pilota di Galliate aveva già battuto Nuvolari a Mantova nel 1929, nell'ultima gara del campionato fra motociclette classe 500. La Mille Miglia del 1930 passerà alla storia per la loro epica sfida lungo tutti i 1600 chilometri del percorso di andata e ritorno fra Brescia e Roma.

Piloti Alfa Romeo
Mille Miglia 1930 – I piloti Alfa Romeo: Campari, Varzi e Nuvolari seduti sulla panchina. © Guarda la pagina per l'autore [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

La cronaca di un duello epico.

Varzi partì dieci minuti prima di Nuvolari ma quest’ultimo lo superò presto illudendosi di accumulare un bel vantaggio senonché al controllo di Firenze si ritrovò di nuovo accanto il giovane pilota di Galliate. Un minuto e mezzo dopo seguiva Campari. La gara proseguì con estenuanti rincorse fino a quando Varzi, nella tappa di ritorno, incominciò a perdere terreno; a Bologna Nuvolari era nuovamente in vantaggio. Durante il rifornimento di carburante Nivola fu redarguito dai dirigenti Alfa Romeo per l’eccessiva carica agonistica ma la sfida proseguì come prima: al passaggio di Vicenza Varzi aveva riguadagnato terreno quindi Nuvolari, che aveva temporaneamente ceduto la guida al copilota Guidotti, si rimise al volante correndo come un dannato e recuperando un vantaggio di quattro minuti. Nella notte però Nivola e Guidotti, increduli, scorsero davanti a loro i fari di un concorrente; per un momento pensarono si trattasse di qualche dilettante cacciatosi in mezzo alla corsa, poi non ebbero dubbi: era Varzi!

Mille Miglia Varzi
Mille Miglia 1930 - Achille Varzi mentre compie una curva durante la Mille Miglia. © Immagine pubblicata più da più di venti anni. Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=871725

La pazza idea di Guidotti.

La corsa sembrava ormai decisa ma Nuvolari non si arrese e presto raggiunse l’auto di Varzi. Non riuscendo a sorpassare Guidotti ebbe la pazza idea di dire a Nuvolari di spegnere i fari: poco dopo l’auto sfrecciava a centocinquanta all’ora nel buio della campagna. Varzi non vedendo più le luci degli inseguitori credette di avere un gran vantaggio ma ben presto si vide superato dalla vettura di Nuvolari. Nivola e Guidotti tagliarono per primi il traguardo di Brescia (fissando la sensazionale media di 100,45 Km/h) seguiti da Varzi e Campari. Le tre Alfa Romeo si piazzarono nei primi tre posti scrivendo una pagina eroica dell’automobilismo sportivo.

Realtà o leggenda?

Non fu mai appurato se il sorpasso a fari spenti fosse realtà o leggenda, le molte interviste e le testimonianze sono discordanti. Guidotti per esempio asseriva che era tutto vero e che l’idea fu sua, mentre Canestrini notò che la manovra avvenne all’alba, alle 5.20, quando il sole stava sorgendo e lo spegnimento dei fari non avrebbe dato alcun vantaggio a Nuvolari. Stessa cosa dissero Canavesi, il meccanico di Achille Varzi, e Giovannino Lurani nei suoi scritti. Che fosse vero oppure no poco importa, in un'epoca in cui gli effetti speciali non esistevano ancora questa storia era esaltante e conferiva ai piloti della Mille Miglia un’aurea eroica e ancora oggi appassiona gli sportivi.

Alfa Romeo P2 1930 Abitacolo
Abitacolo di una Alfa Romeo P2 del 1930 © Di Odysseus 86 - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11727609