
Si dice che i flutti delle splendide acque antistanti Porto Azzurro custodiscano ciò che resta del relitto del Polluce, e con esso, i tesori appartenuti a Ferdinando IV Re di Napoli.
Che sia vero o meno, solo il futuro ed i cercatori di preziosi potranno rivelarcelo, tuttavia un tesoro c’è, ed è l’Isola stessa; certo, si potrebbe pensare ci si riferisca ai 224 km2 di minerali e pietre preziose di cui è costituita, ma non è così: un terra meravigliosa dove passeggiando d’estate si possono sentire distintamente i profumi della frutta matura e gli aromi tipici della macchia mediterranea.

Un territorio ricco di una vegetazione rigogliosa, tra le cui fronde e steli vive una splendida fauna, che non manca di comprendere cervi, scoiattoli ed un’infinita varietà di affascinanti volatili, almeno per gli osservatori più attenti.
Ma non è tutto: una popolazione squisita e cordiale anima le strade e le cittadine che, avvolte nel fascino di cornici storiche, ospitano quotidianamente mercati variopinti, musiche, danze ed ottimo cibo, innaffiato dai vini di cui persino Plinio il Vecchio ha decantato le lodi nella sua Naturalis Historia.
Che dire invece del litorale elbano? Di quello scriveremo presto, ma nell’attesa, il consiglio è quello di rinfrescarsi con la particolarissima birra di Castagne dell’Elba: provare per credere!

Curiosità
Molti sono i minerali e le pietre preziose che possono essere rinvenute all’Isola d’Elba: Acquamarina, Tormalina Elbaite, Malachite, Azzurrite, Pirite, Ematite e l’elenco potrebbe continuare in eterno. Non è consigliabile, va da sé, raccogliere campioni, se non seguendo le normative vigenti, ma senza dubbio vale la pena visitare gli innumerevoli musei presenti sul territorio. L’Isola, in effetti, deve le sue radici proprio all’imponente impianto mineralogico presente: evolutosi lungo la storia, il nome Elba risale al greco aithàle (fuliggine – dalla quantità di ferro presente nel sottosuolo).