Cork, situata all’estremità meridionale dell’isola, è l’approdo ideale per chi ha viaggiato lungo la Wild Atlantic Way, i visitatori sono accolti da musica jazz, birra scura e buona cucina.

Porto Vichingo.
Nel XII° secolo nella ventosa Irlanda meridionale i vichinghi espugnavano le preziose miniere di rame nascoste tra le insenature dell’Atlantico in cerca di minerali per forgiare armi e scudi e per costruire le navi leggere e veloci che usavano per compiere incursioni e predazioni in tutto il continente e finanche in America. I terribili guerrieri norreni che terrorizzavano le coste d’Europa erano abili artigiani, come testimoniano i reperti e i loro gioielli, e col tempo fondarono porti dediti al commercio del rame, come per esempio Corcaigh (in gaelico “palude”). Quel primo insediamento nella foce del fiume Lee costituisce oggi il centro storico di Cork (deformazione inglese dell’originario Corcaigh).
Guglie gotiche.
Nel medioevo si diceva che Cork fosse un porto sicuro per le navi (Statio Bene Fide Carinis) e l’importanza storica della città è testimoniata dalle sue vertiginose guglie gotiche. Se la St. Finn Barre's Cathedral, dedicata al patrono della città, è costruita in stile gotico francese, la Cork City Gaol è un miscuglio di architettura gotica e classica ed ha l’aspetto di un castello, fu un carcere femminile durante la guerra d’indipendenza e oggi ospita un museo sulle condizioni dei detenuti. La St Anne's Church costruita in cima alla collina di Shandon è stata costruita nel XIII secolo ed è la chiesa più famosa di Cork, la sua scala di 132 gradini porta in cima alla Shandon Bells, la torre campanaria che domina la città. L’English Market sfoggia uno stile vittoriano, l’antico mercato coperto (1788) è il luogo in cui è possibile acquistare molti prodotti locali, esposti con sfoggio di colori su bancarelle che diffondono profumi accattivanti. Al Cork Butter Museum si racconta la storia della produzione e del commercio del burro e dei prodotti caseari, immancabili sulle tavole dell’isola verde.

Storico incrocio di culture e forme d’arte, nel 2005 Cork ha guadagnato il titolo di capitale europea della cultura e nel 2015 ha conquistato anche la Bandiera viola, simbolo delle città con la migliore vita notturna.
Stufato di agnello e Irish Dry Stout.
Cork è una città dove la vita scorre fra colori e musica, le belle vie del centro storico sono ricche di negozi, caffè e pub e offre una gastronomia tra le più interessanti dell’isola. L’inconfondibile profumo dello stufato di agnello irlandese, del manzo sotto sale e delle zuppe di pesce e l’immancabile musica dal vivo costituiscono un’attrazione irresistibile, i turisti entrano nei pub tradizionali per ripararsi dal freddo pungente e per gustarsi le famose birre scure d’Irlanda accompagnati dalla tipica musica dal vivo. Tra le birre più conosciute troviamo la Beamish di Cork e la Murphy's Stout. Famosi a Cork sono anche William Beamish e William Crawford, due commercianti di birra che nel 1792 aprono il Cork Porter Brewery, il birrificio che agli inizi dell’ottocento vendeva più di 10.000 ettolitri l’anno.
Good Food Festival.
La solida tradizione culinaria cittadina è protagonista, ogni mese di maggio, nel Good Food Festival, in cui le varie gare tra chef e percorsi gastronomici e musicali terminano con il grande barbecue nella piazza del comune.
Guinness Cork Jazz Festival.
Nel 2018 si celebrerà il 40° anniversario del grande festival musicale Guinness Cork Jazz Festival, nato nel 1978 su iniziativa di Jim Mountjoy (marketing manager) per riempire l’Hotel Metropole nel ponte di fine ottobre. Il successo fu tale che dopo due anni l’azienda Guinness divenne lo sponsor ufficiale. Anno dopo anno il festival crebbe d’importanza e ora si organizzano Jazz Boats, navi cariche di appassionati del Regno Unito, e Jazz Trains che fanno giungere a Cork i fan di Dublino. Memorabile la partecipazione al festival di Wynton Marsalis, Ella Fitzgerald e Dizzy Gillespie. Nel 2018 apriranno la manifestazione i concerti al teatro The Everyman del pianista americano Justin Kauflin e del saxophonista contemporaneo Jacob Collier. I più grandi concerti saranno ospitati alla Cork Opera House e alla Triskel Christchurch.
Le parole d’ordine del festival sono condivisione, passione e soprattutto musica, anche quest’anno, come da tradizione, le taverne e i pub offriranno musica dal vivo, birra scura e pietanze gustose in perfetto stile irlandese.
[…] Si apre e si chiude con il ritmo della musica
Dal Donegal alle isole Aran
E da Dublino fino al Connemara
Dovunque tu stia ballando con zingari o re
Il cielo d'Irlanda si muove con te. [...]
[Fiorella Mannoia “Il cielo di Irlanda” – dall’album I treni a vapore, 1992]
Degustando la Murphy’s Stout.
Le birre scure nascono nel 1786 quando per far fronte all’ennesima tassa sul malto imposta dal governo inglese: i birrai irlandesi, oltre all’orzo maltato, cominciano a utilizzare l’orzo torrefatto che conferisce alle Irish Dry Stout quelle caratteristiche organolettiche uniche che le hanno rese famose in tutto il mondo.
Si racconta che Maria Louisa Murphy arrivò a Cork nel 1709 e posando nuda per un pittore francese, riuscì a guadagnare il capitale necessario per avviare la distilleria che 150 anni dopo (1856) James Jeremy Murphy vende per fondare il birrificio. La Murphy’s Stout vinse la medaglia d’oro nel 1892 a Dublino e nel 1895 a Manchester ed è tutt’oggi irripetibile.
-
Il colore è nero, impenetrabile, la schiuma è cremosa, di un leggero color nocciola, fine, compatta e persistente.
-
Il bouquet è fine, con evidenti note di tostatura che ricordano i fondi di caffè e il cacao amaro; è percepibile anche un delicato erbaceo dato dal luppolo.
-
Di facile approccio, ha un corpo rotondo e vellutato. Il gusto di caffè ritorna pulito e nel finale si colgono sfumature di liquirizia.