Passage du Gois è una strada sull’Atlantico lunga 4 chilometri che collega la terraferma francese all'Isola di Noirmoutier ed è praticabile solo nelle ore di bassa marea. I continui movimenti dell’acqua, dei banchi di sabbia e delle alghe e l’instabilità del terreno trasformano l’attraversamento in un’avventura indimenticabile.

Catalogato dal 1942 tra i monumenti storici francesi, il Passage du Gois è stato costruito nel 1840 nel dipartimento della Vandea. Si tratta di una strada rialzata dalla pavimentazione irregolare che va affrontata con prudenza.
La strada che scompare e riappare dalle acque.
Chi sceglie di raggiungere l’Isola di Noirmoutier utilizzando il Passage du Gois anziché il ponte in prossimità di Fromentine, si trova a dover fare i conti con i capricci del mare: se è scontato che la strada venga completamente sommersa dall’acqua due volte al giorno, per via dell’alta marea, con onde alte fino a 4 metri, non altrettanto prevedibili sono gli effetti dei venti e delle tempeste. L’accesso alla strada è regolato da guardie e segnalatori di percorso e consentito ad auto, moto, biciclette e passanti solo negli orari di bassa marea per evitare incidenti, ovvero per circa 6 ore al giorno. Guidare su questa striscia di asfalto significa saper gestire il veicolo nei tratti sdrucciolevoli in cui le alghe si sono depositate e mantenere la direzione nella nebbia fitta. Quando si alza la marea i passanti hanno la sensazione di camminare sull’acqua e in loro soccorso sono state costruite torrette di salvataggio in legno, dove è possibile rifugiarsi in attesa della bassa marea o dei soccorsi.

Le acque di Gois contro il Tour de France 2018.
Il Passage du Gois entra a pieno titolo nella storia del Tour de France, nell’86 esima edizione del 1999 quando, nella tappa da Challans a Saint-Nazaire, la scivolosità del fondo causa un incidente che coinvolge ben 25 partecipanti. L’imprevisto fa perdere più di 6 minuti ai favoriti Alex Zulle, Ivan Gotti e Michael Boogerd e facilita la vittoria dello statunitense Lance Armstrong. Il caso vuole che l’edizione attuale del 2018, che prevede la grande partenza proprio dalla regione della Vandea, abbia subito un ritardo di una settimana a causa della Coppa del Mondo in Russia, e questo ha reso impossibile pianificare il percorso per Passage du Gois per il quale è annunciata l’alta marea.
“Perciò restava fedele al Gois, nonostante le canzonature del figlio e la lunga attesa. [...] sulla riva dell'isola a guardare le onde diminuire finché non compariva come per magia la vasta sponda grigia, la quale poi, una volta che il mare se ne era andato sibilando, si affollava di cercatori di conchiglie con in mano retini per la pesca di gamberetti. Ricordava Mélanie che sgambettava sulla sabbia e il secchiello di plastica di Clarisse, presto stracolmo di noci di mare, vongole e littorine”
Citazione dal romanzo Boomerang, di Tatiana de Rosnay, 2009
Les Foulées du Gois.
Dal 1986 il Passage du Gois ospita Les Foulées du Gois, un evento sportivo ormai divenuto di fama internazionale. Si tratta di una corsa sui ciottoli che si disputa fra 30 partecipanti; il via scatta quando la marea inizia a crescere, dando luogo ad una vera e propria lotta contro le onde. Nel corso della manifestazione il passaggio si tinge dei colori più disparati: le bandiere degli spettatori che sventolano, le magliette sgargianti dei concorrenti di tutte le età, il rosso e l’arancio di un tramonto che si appresta ad arrivare. Le scarpe da corsa sprofondano nella sabbia inzuppata alzando spruzzi di acqua, e mano a mano che il traguardo si fa più vicino il livello delle onde arriva fino alle ginocchia o alla vita.
Ostriche e conchiglie.
L’alternarsi delle maree dà luogo a fenomeni sorprendenti: quando l’acqua si ritira dal Passage du Gois la sabbia è cosparsa di frutti di mare. Ecco che chi si trova a passare in quel frangente incontra molte persone in stivali di gomma e armate di rastrelli, secchielli e cestini, intente a raccogliere crostacei, vongole e ostriche: sono i praticanti della cosiddetta pesca a piedi, abitanti locali o turisti che con pazienza guadagnano il loro bottino di pesce fresco in una lotta contro il tempo prima che ritorni nuovamente l’alta marea. Nelle vicinanze si scorgono barche di pescatori che attorniano la lingua di terra emersa. I fortunati cercatori accompagneranno i tesori recuperati dalla sabbia con qualche gustoso vino locale.

Un’ atmosfera da romanzo e film drammatico.
Passage du Gois è circondato da un alone di mistero che ben si presta a far da sfondo ad alcune scene girate all’interno di Boomerang, film drammatico francese del 2015 diretto dal regista Francois Favrat e ambientato sull’Isola di Noirmoutier. L’altalena di stati d’animo della famiglia Rey trova la sua immagine speculare in quel senso di esitazione e al tempo stesso di coraggio provato da chi si appresta ad attraversare il passaggio per raggiungere Noirmoutier, sfidando ansia e paura causate dalla consapevolezza della natura imprevedibile del mare. Anche il romanzo da cui il film è tratto, Boomerang di Tatiana de Rosnay del 2009, fa ben emergere il desiderio del protagonista Antoine di attraversare Gois, quasi come sentisse il richiamo imperscrutabile dell’oceano.

