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La strada degli orologi nella Foresta Nera

Lungo la Deutsche Uhrenstraße nella Germania più fredda.

La Deutsche Uhrenstraße è un’avventura nella Foresta Nera, scandita dai cucù degli uccellini di legno che ogni ora ci ricordano che è esistita una società in cui il tempo non era tiranno

Cuckoo Clock
cuckoo german clock © Pixabay | CC 0.0

La Deutsche Uhrenstraße è un percorso circolare di circa 320 chilometri nel sud-ovest della Germania che parte e termina nella città di Villingen-Schwenningen, nello stato federato del Baden-Württemberg. È un itinerario suggestivo tra i magnifici paesaggi della Foresta Nera e della contea medioevale della Baar.

Triberg: fra cuculi di legno e cascate scenografiche.

Triberg, borgo delizioso nel cuore della Foresta Nera, vanta la paternità degli orologi a cucù: le sue vie sono costellate di botteghe artigianali dove i turisti possono acquistare esemplari di cucù di ogni forma e dimensione. Le pareti delle case sono abbellite con vivaci pitture, mentre le attività vengono segnalate da evocative insegne in ferro battuto. Le statuette in legno che ritraggono personaggi fiabeschi e i costumi tipici creano un’atmosfera festosa. Nel parco degli orologi di Eble, in Schonachbach 27, incontriamo quello che viene considerato il più grande orologio a cucù del mondo, una vera e propria casetta che si può visitare anche all’interno, tra gli ingranaggi meccanici azionati in tempo reale. In Hauptstraße 8 troviamo invece il più piccolo orologio di 13,5 centimetri, realizzato nella fabbrica di Hubert Herr. Triberg incanta soprattutto per le sue cascate, tra le più alte della Germania: il fiume Gutach scende verso valle rovesciandosi in una serie di sette balzi su rocce di granito immerse in un verde incontrastato, dove ci si perde tra lo scrosciare dell’acqua, il canto degli uccelli e le corse degli scoiattoli. 

La Foresta Nera e la preziosa arte di scandire il tempo.

 La Foresta Nera è ancora oggi il centro principale di produzione degli orologi a cucù. Intorno alla meta del XVII° secolo i contadini della selva sopravvivono a stento e iniziano a guadagnarsi da vivere fabbricando orologi durante i mesi invernali. L’abbondanza e la qualità del legno e la passione favoriscono la nascita di un artigianato apprezzatissimo in tutta Europa. Nel 1738 Franz Ketterer, un orologiaio proveniente dal villaggio di Schönwald, introduce un meccanismo ingegnoso in grado di emulare il verso del cuculo. Da questo momento le botteghe di mastri orologiai specializzati nella versione “a cucù” si diffondono in tutta la Germania sud-ovest e con il tempo compaiono più di 800 varianti della tonalità iniziale. Si spazia dallo stile decorativo Bahnhäusleuhr, ovvero “casa delle ferrovie”, che raffigura treni immersi in una natura rigogliosa e romantica, allo stile Jagdstück, o Intagliato, che inneggia alla caccia con sculture di prede e iconografie venatorie. Negli anni Settanta del XX° secolo l’avvento delle industrie della plastica e della microelettronica rivoluzionano il mondo dell’orologeria e i movimenti più precisi degli orologi al quarzo iniziano a sostituire quelli degli orologi meccanici e gli orologi a cucù entrano nel mondo della nostalgia.

I paesaggi horror dei fratelli Grimm.

La Foresta Nera è un grande territorio prevalentemente montuoso al confine con la Francia. Il suo nome è dovuto al fatto che il verde brillante delle radure e dei pascoli si tinge improvvisamente di sfumature più scure quando le nubi nascondono il sole, trasformando un ambiente idillico in uno cupo e minaccioso. Chi la percorre non può fare a meno di ripensare a Cappuccetto Rosso che incontra il lupo cattivo, Pollicino che dissemina i sassolini bianchi per non perdere la via e Biancaneve che trova rifugio nella casetta dei sette nani. Jacob e Wilhelm Grimm a metà del XIX° secolo infatti ambientano proprio qui le loro fiabe - in realtà molto più cruente e realistiche rispetto alle versioni addolcite per i bambini - attingendo alle fonti del patrimonio folkloristico e letterario della tradizione orale tedesca. I paesaggi sono da cartolina: boschi fitti, fattorie antiche, laghi cristallini, cascate scrocianti, gole misteriose e vette spettacolari.

Villingen e Schwenningen.

Sulla via degli orologi si incontrano Villingen e Schwenningen, due cittadine medioevali unite che fanno da “capoluogo” alla Strada degli Orologi; una leggenda locale vuole che le mura che le circondano siano state costruite dal gigante Romäus in modo da renderle impenetrabili ai nemici. Il centro storico è dominato dal Münster, una cattedrale gotica di arenaria rossa risalente al XII° secolo da cui si ergono due guglie, una ricoperta da mattonelle colorate, l’altra decorata con doccioni. Tra le sue vie lastricate di ciottoli e gli edifici patrizi si svolge il caratteristico carnevale svevo-alemanno, il Fasnet, in cui avviene la “presa di potere” da parte dei Narren - i giullari - che sfilano indossando maschere di legno intagliate e dipinte a mano tramandate da padre in figlio. La città conserva nei suoi musei i più antichi esemplari di orologi a cucù.

Foresta Nera

Gutach fra tradizione contadina e moda medioevale.

La cittadina di Gutach, nota come museo all’aperto della Foresta Nera, ospita il Schwarzwälder Freilichtmuseum, un percorso di 5 ettari che ricostruisce fedelmente la vita rurale di ben 400 anni di storia della selva. Attorno al Vogtsbauernhof, una fattoria risalente al 1612, si sviluppa un suggestivo percorso etnografico tra granai, mulini, segherie e case dei braccianti, ricreati con gli originali tetti spioventi ricoperti di uno strato di paglia spesso 50 centimetri, usato come isolante termico. Gutach è anche la patria del Bollenhut, il pittoresco copricapo femminile simbolo della Foresta: i pon-pon di lana che sovrastano la base in paglia - rossi per le donne nubili, neri per le sposate - arrivano a pesare anche 2 chili, e richiedono una settimana di lavoro.