
Macchie scure.
Gocce d’ombra disseminate sulla sabbia della Spiaggia delle Ghiaie.
Leggenda vuole che si tratti di gocce di sudore degli Argonauti, transitati lungo le rotte del Tirreno, impegnati nel rientro a casa dopo aver recuperato il leggendario Vello.
E che dire dei pirati che avrebbero rapito il bel Lorenzo, strappandolo alle braccia dell’amata Maria, lasciandola sola proprio sulla battigia della Spiaggia dell’Innamorata?
Miti e leggende lambiscono da sempre le spiagge dell’Isola d’Elba, ma non v’è dubbio che il tessuto dell’Isola stessa sia impregnato di storia.
Abbandonando dunque spiagge meravigliose e rinomate come Fetovaia o Cavoli, non resta che avventurarsi alla ricerca di nuove e curiose prospettive: non è difficile scorgere piccole baie ed anse dove ritrovarsi soli, a contatto con la natura, o ancora imbattersi in ciò che resta di vecchie miniere abbandonate e dei relativi manufatti, a volte addirittura adagiati sul fondo del mare.


Proprio il mare, in effetti, è custode di frammenti della storia dell’Isola, ma le acque Elbane sono tutt’altro che gelose e lasciano i propri tesori a disposizione di chi vuole incontrarli. Così, se è pur vero che poche sono le tracce rimaste delle anfore Romane un tempo visibili nella zona di Sant’Andrea, è sufficiente raggiungere Pomonte per poter godere di uno spettacolo tanto affascinante, quanto carico di drammaticità: il relitto dell’Elviscot, piccola nave mercantile affondata il 10 Gennaio del 1972 e distante solo poche bracciate dalla spiaggia.

E’ tutto? Certo che no: una fauna marina vivace e variegata attende chiunque sia pronto ad indossare maschera e boccaglio e pinneggiare verso l’avventura!


