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Mazcuerras, il pueblo del 1900

In Cantabria lungo la Ruta de los Foramontanos.

Nel parco naturale che si estende tra i fiumi Saja e Besaya, da cui prende il nome, c’è una strada lunga oltre 60 km che attraversa tutta la regione autonoma della Cantabria. È la Ruta de los Foramontanos.

Cover Ruta Foramont Logo
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli

La Ruta de los Foramontanos

Le invasioni musulmane che la Spagna del Nord subì nel periodo dell’Alto Medioevo costrinsero le popolazioni autoctone a rifugiarsi ‘foras monte’ (fuori dalla montagna) tra i Pirenei della Cordigliera Cantabrica. Fino a che la Reconquista non fu terminata e non furono liberi di tornare nella meseta castigliana i cantabrici furono conosciuti come Los Foramontanos. Di conseguenza il percorso che attraversa il parco naturale della regione ne ha preso il nome.

Letteratura e fotografia del XX Secolo

Tra il verde acceso del paesaggio bucolico si scorge Mazcuerras, città natale della scrittrice realista Concha Espina, che merita certamente una tranquilla passeggiata. L’autrice per tre volte vicina al Premio Nobel e considerata una delle più importanti figure letterarie spagnole tanto che in onore della sua prima grande opera ‘La niña de Luzmela’ il comune ha cambiato il suo nome in Luzmela per un breve periodo.

Nina Lazmuela
La niña de Luzmela | 4 Oct 2013 | Flickr © Ethan Edwards

Per noi “gente del nuovo millennio”, è davvero difficile immaginare come Concha Espina abbia vissuto tra le strette vie di Mazcuerras agli inizi del Novecento. Il paese però ci ha voluto aiutare: grazie al lavoro del medico e scultore José Antonio Andrés Vera, che incessantemente ha chiesto ai vicini delle fotografie antiche di famiglia, sono state esposte ben Trentasei fotografie a grandezza naturale sulle pareti esterne delle case nelle quali son state trovate. Il passato torna protagonista e ci fa rivivere momenti semplici, scene di vita quotidiana, alle quali noi, forse, non siamo più abituati.
Accanto a queste fotografie, si possono scorgere delle testimonianze di contadini, estratti di testi o poesie di autori famosi collegati a Mazcuerras.
La semplicità delle parole e delle immagini domina la scena.

Padre e hija
Padre e figlia

Mazcuerras Padre E Hija
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli
Mazcuerras Padre E Hija Targhetta
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli

 “Ci saranno pochi padri così orgogliosi come me della figlia che vi presento. Mia figlia Filomena, la migliore e più bella in tutte queste valli, una figlia migliore e più bella non poteva esistere.
Ecco, mi sento orgoglioso. Perdonatemi se mi son dimenticato di presentarmi, mi chiamo Francisco Fernández Sagastizábal e io e la mia famiglia vivevamo in questi paesi.” 

Los perejilos
I prezzemolini

Mazcuerras Familia Los Perejilos
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli
Mazcuerras Los Perijlos
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli

Si, signori con questo nome era conosciuta la mia famiglia, da molte generazioni e non so il perché di tale soprannome, non era offensivo né ci dava fastidio. Siamo gente umile, però di onore, le vesti che vedete qui sono le migliori del nostro armadio, semplici ma pulite.
Mi son dimenticato di dirvi i nostri nomi, il “sentao” (seduto), sono io e mi chiamo Ernesto, e parlo perché mia moglie parla poco, Polinaria, però lavora moltissimo. Mia figlia si chiama Eufrasia e per me è la migliore e più bella al mondo.
Non so perché mi chiamarono “il prezzemolo” però posso dirvi che un mio caro amico fu chiamato “hierbabuena” (menta piperita), per cui la menta piperita e il prezzemolo sempre se ne andavano a spasso insieme.”

Yo soy una mujer, nacì artista
Io sono una donna, sono nata artista

Mazcuerras Un Artista Targhetta
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli

Io sono una donna; sono nata artista è un lavoro ispirato alla poesia in cui recita il personaggio della Musa Errante nella novella “La Esfinge Maragata” – Concha Espina. 

Luzdivina

Mazcuerras Luzdivina
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli
Mazcuerras Luzdvina
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli

Mi chiamo Manuel Glez e discendo da uno di questi paesi tanto belli che giacciono in questa valle, però vi voglio parlare soprattutto di quello che accadde nel 1918.
La foto che vedete qui fu scattata il giorno del nostro matrimonio, correva l’anno 1917 e mi ero appena sposato con la donna più meravigliosa e bella del mondo, basta guardare la foto per vedere ciò che io ho sempre visto in lei.
I cieli mi lasciarono poco tempo per star con lei. In quegli anni arrivò la “gripe española” (influenza spagnola) e si avvicinò a casa nostra. Facemmo ciò che potemmo e ci trasferimmo nel bel paese di Puentenasa, ma l’influenza viaggiava molto più veloce di noi, e ci prese entrambi. Si, mi portarono via la mia preziosa moglie, che si chiamava Luzdivina (“luce divina”), nome che non servì a farla rimanere un po’ di più con noi, e così fummo di questo mondo solo l’anno del matrimonio.”

Un poco triste
Un po’ triste

Mazcuerras Un Po Triste
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli
Mazcuerras Un Poco Triste Targhettapsd
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli

Mi sentivo così quando mi hanno fatto questo ritratto, le circostanze del momento mi resero così, però poi passò tutto, come passa la vita. So che state fissando il mio vestito, ma in quegli anni le donne si vestivano così, non si potevano scorgere i piedi nemmeno per sbaglio.” 

Puente Mancia
Ponte moscio

Mazcuerras Felicidad
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli
Mazcuerras Puente Mancia Targhetta
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli

Questi erano i nostri cognomi e tuttora se vanno a spasso per questi paesini. Si, lo so che io sono seduto e lei in piedi, ben retta e decisa, perché in paese così la si conosceva, dritta e si diceva anche che fosse una bella persona.
Io ero un uomo che non conosceva altro oltre al lavoro, avevo voglia di fare ed ero ben disposto, ma lei era la mia benedizione, aiutava tutti e dirigeva bene la casa e i figli son cresciuti tutti molto bene. Abbiamo ancora molti nipoti in questi paesi.”

Mazcuerras Targhetta
Calles di Mazcuerras © Mete di Arioli

L’aria che si beve come linfa vitale e talmente elegante, l’acqua nascente si respira. Con la qualità dell’arpa la luce vibra nei pioppi. Il rumore si sparge in sospensioni senza tempo” Gerardo Diego